Chi era Tamerlano? Uno dei più grandi condottieri della storia. Non fu solo uno spietato conquistatore ma anche un protettore di artisti e uomini di scienza. Voleva fare di Samarcanda (Uzbekistan) la città più bella del mondo. Tamerlano aveva non una, ma ben 9 mogli, e la sua preferita era la giovane Bibi Khanun, discendente diretta di Gengis Khan.
Prima di partire per una nuova spedizione militare ordinò che durante la sua assenza venisse costruito un grande complesso religioso con 2 moschee e una scuola coranica, tutto in onore della sua amata Bibi. L'architetto incaricato era un persiano della città di Mashad, il quale però s'innamorò di Bibi Khanun e minacciò di non finire in tempo la costruzione del complesso se lei non gli avesse almeno permesso di darle un bacio sulla guancia. La ragazza era decisamente contraria a questa intimità e restava fedele al marito lontano, Tamerlano. Per togliersi l'architetto dai piedi gli offriva le donne più belle della città ma lui rispondeva "vuoi forse farmi credere che un bicchiere di vino è uguale a un bicchier d'acqua?"
Preoccupata che il marito tornasse e la costruzione non fosse finita, Bibi finì per cedere e si lasciò baciare sulla guancia, ma quel bacio fu così appassionato che le lasciò un segno come di una bruciatura. Non poteva farsi vedere così dal marito, si coprì allora il volto con un velo e ordinò a tutte le donne della città di fare lo stesso. Tornato a Samarcanda, Tamerlano capì subito che qualcosa non andava.....Tolse il velo alla moglie, vide la bruciatura, si fece raccontare tutto e impazzì di rabbia. Ordinò che una parte della moschea appena finita fosse trasformata in una tomba e ci fece seppellire viva la moglie infedele. Poi mandò i suoi uomini a tagliare la testa all'architetto. Lui però era già andato a nascondersi in cima al minareto che aveva appena finito di costruire, e proprio mentre i soldati lo stavano per catturare, mise le ali e volò via per tornare a casa sua in Persia. A Tamerlano non rimase che imporre a tutte le donne del suo regno di portare per sempre un velo sul volto. Da qui, secondo la leggenda, l'origine del chador.
(Brano tratto dal libro "Buonanotte Signor Lenin" di Tiziano Terzani)
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